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NOASnews: la fine di un impero

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Mercoledì 25 aprile al crepuscolo, un'ora e mezza dopo la scomparsa del disco solare, se l'orizzonte sarà limpido in direzione ovest-nord-ovest, potrete apprezzare il passaggio di Venere accanto alle Pleiadi. Il pianeta e l'ammasso stellare sono significativi nella mitologia di numerosi popoli mesoamericani: Venere era associato a Quetzalcoatl (il serpente piumato), un dio barbuto che aveva lasciato quelle terre veleggiando verso est, le Pleiadi venivano chiamate Tianquiztli (la piazza del mercato). Per gli Aztechi giocavano un ruolo fondamentale nella vita sociale e lo furono anche per la loro storia. Al termine di minuziosi calcoli basati sui loro calendari solari e divinatori, i sacerdoti aztechi stimavano che la fine del mondo era suscettibile di avvenire alla fine di un ciclo di cinquantadue anni. L'unico modo che avevano per stabilire se il Sole sarebbe riuscito ad oltrepassare il punto più basso del suo percorso giornaliero, situato nel regno dei morti, era osservare il comportamento delle  Pleiadi. Alla loro latitudine in quel fatidico giorno (cade di novembre), Tianquiztli si trova ad attraversare lo zenith nel cuore della notte ed una grande cerimonia sacrificale veniva approntata sulle colline a sud della capitale, Tenochtitlan. L'ultima cerimonia di questo tipo fu organizzata nel novembre del 1507. Nel mezzo della notte un sacerdote, constatato che Tianquiztli superava lo zenith e proseguiva il suo cammino verso ovest, tornava verso la vittima offerta in sacrificio alle Pleiadi. Con un coltello di ossidiana apriva repentivamente la cassa toracica del poveretto e ne estraeva il cuore, gettandolo poi in un braciere ancora palpitante. Delle torce venivano accese da quel braciere e gli aedi le distribuivano nelle case della capitale. Così iniziava un nuovo ciclo di cinquantadue anni in armonia con il cosmo. Ma Cortés, scambiato inizialmente per Quetzalcoatl, il 13 agosto 1521 pose fine anticipatamente al ciclo e all'impero azteco, radendo al suolo Tenochtitlan.
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