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NOASnews: Vento di fuoco

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I prossimi giorni torna a farci visita la cometa 21P/Giacomini-Zinner, dopo 72 anni di assenza. Cade nei giorni di Luna Nuova e la magnitudine 7 consente di visualizzarla con un modesto binocolo, ad esempio un comune 8x40. Poco più di un "batuffolo di cotone" se riuscite ad individuarla nella costellazione dell'Auriga, dopo mezzanotte possibilmente,  così è abbastanza alta nel cielo (vedi grafico sopra). Le polveri che la cometa rilascia nel suo passaggio sono all'origine dello sciame meteorico delle Draconidi, a cavallo dell'8 ottobre che cade quest'anno attorno alla Luna Nuova prossima. La coda è visibile solo in foto di lunga esposizione e condividono tutte una stessa caratteristica: sono orientate in direzione opposta al Sole. Nel 1958 Eugene N. Parker, uno sconosciuto ricercatore trentunenne, ipotizzò l'esistenza di "qualcosa" nello spazio interplanetario, qualcosa che si comportava come il vento o l'acqua ed era causa di quella caratteristica.. Per 4 anni nessuno gli credette, poi la sonda Mariner 2 in viaggio verso Venere registrò un flusso di particelle cariche che permeava lo spazio. Era il vento solare, particelle di protoni che vengono espulse dalla nostra stella fino a raggiungere i confini del sistema solare. Il 12 agosto è partita la sonda Solar Probe per studiare in loco i meccanismi all'origine del vento solare. Si avvicinerà al Sole percorrendo orbite sempre più strette fino a quella finale di 88 giorni a soli 6 milioni di km dalla stella: letteralmente entrerà in un vento di fuoco. Ci vorranno sette anni e non per la distanza quanto per rallentare la velocità della sonda, la stessa della Terra, cioè 30 km al sec, e scendere nel pozzo gravitazionale senza distruggersi. A rallentarla sarà compito di Venere con sette fly-by frenanti, il cui primo è previsto per ìl 3 ottobre. Dimeticavo, il nome completo della sonda è Parker Solar Probe, un riconoscimento della NASA all'ormai novantenne scienziato.
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