NOASnews: Anassimandro - NOASnews2019

Vai ai contenuti

NOASnews: Anassimandro

NOASnews > 2019
Tutte le civiltà umane, dagli Egizi ai Maya, dai Cinesi ai Babilonesi, hanno sempre pensato che il mondo fosse fatto di Cielo sopra e Terra sotto. Tutte, eccetto una: I Greci. Per loro non c’era altra Terra sotto la Terra. Né enormi tartarughe, come nei miti asiatici e pellerossa, o le colonne di cui parla la Bibbia. La Terra, per i Greci, non è altro che un sasso gigantesco  che galleggia nello Spazio, immersa in un Cielo che continua sotto i nostri piedi. Ad avere questa straordinaria intuizione, “una delle idee più audaci, rivoluzionarie e portentose dell’intera storia del pensiero umano” secondo Karl Popper, è stato il filosofo Anassimandro nella prima metà del VI sec. a.C.
Anassimandro fu discepolo e forse successore di Talete presso la scuola ionica di Mileto, città che lo vide nascere intorno al 610 a.C. Fu il primo filosofo a scrivere un’opera in prosa nell’intento specifico di indagare la natura. Della sua opera ci restano solo frammenti, comunque siamo meglio informati per quanto concerne la sua opera geografica e cosmologica. Quest’ultima sancisce che ad ogni istante un’infinità di mondi vengono separati dall’infinito, inteso come mescolanza originaria di tutte le cose, eterna e infinita. La discriminante della separazione sono i contrari: caldo-freddo, secco-umido, ecc. La separazione caldo-freddo aveva portato alla formazione attorno alla Terra (principio freddo) di una sfera di fuoco che, per frantumazione, aveva formato gli astri. Un moto rotatorio di natura vorticosa imponeva inoltre, all’atto della generazione, la separazione della materia pesante, che si aggregava al centro dell’universo, mentre il fuoco andava ad occupare il cielo, costituendovi i corpi celesti. La Terra, considerata della forma di un cilindro discoidale (con un rapporto 1:3 dell’altezza rispetto alla larghezza) era posta al centro del mondo, e attorno ad essa ruotavano in cerchi separati le stelle, La Luna e il Sole. Uno dei suoi frammenti mostra chiaramente il suo interesse per la distanza, l’orbita e la grandezza dei corpi celesti. La filosofia di Mileto si sviluppò complessivamente in una fase di intenso progresso economico, e fu caratterizzata dall’applicazione di idee derivate dal mondo della tecnica all’interpretazione dei fenomeni dell’universo, fino ad allora affidati al mito. In particolare, Anassimandro descrisse il movimento del Sole in analogia con quella della ruota del vasaio che gira senza mutare di posizione. La cifra del nostro fu la convinzione dell’esistenza di una legge universale in grado di spiegare, in linea di principio, tutta la realtà fisica del mondo. Un pensiero antesignano della “Teoria del tutto” dei nostri giorni (3 - continua)

Anaximander - 68 km, 2800 m, pre-nettariano,  (nome ufficiale, diametro, altezza massima della cintura, era geologica di formazione) Il periodo migliore di osservazione è 4 giorni dopo il Primo Quarto o 3 giorni dopo l’Ultimo Quarto. Si individua facilmente il circo di Platone poi ci si sposta verso l’alto a sinistra, in diagonale, fino ad incontrare il nostro cratere.


Ottimizzato per smartphone, R. Matera 2015
Eventualmente disponi orizzontalmente
Torna ai contenuti