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NOASnews: Berenice

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Come indicato sulla mappa, partendo da Giove e muovendo oltre la coda del Leone, troviamo una piccola costellazione, la "Chioma di Berenice". Con un microstoria che vale la pena conoscere. Conone da Samo fu un astronomo e matematico, attivo in Alessandria d'Egitto, maestro e poi amico di Archimede. Egli è noto soprattutto per aver scoperto (o meglio inventato, circa nel 245 a.C.) una costellazione, posta tra Leone, Vergine e Boote, chiamandola Chioma di Berenice. Questa ebbe il privilegio di essere cantata da un poeta greco, raffinato ed elegante, Callimaco da Cirene. Il carme fu poi tradotto in latino da Catullo, dalla quale versione latina il Foscolo ne trasse un'altra, in endacasillabi italiani.
Berenice, principessa di Cirene, andò sposa  (247 a.C.) a Tolomeo III, re d'Egitto. Ma subito questi dovè partire per una guerra in Asia (dicono i dotti, la terza Guerra Siriaca). La regina molto dispiaciuta, per propiziare il ritorno vittorioso del consorte, fece dono della sua chioma agli dei. Si recise i capelli e li depose in un tempio di Venere; ma il giorno dopo essi erano spariti.
Il re, tornato dalla guerra, mal sopportò l'accaduto: forse voleva ritrovare la sua donna tutta intera, compresi i capelli. A questo punto, l'astronomo Conone, nell'intento di consolare il sovrano e di fargli cosa gradita, inventò che la chioma fosse stata non già volgarmente rubata, ma portata su da qualche dio, tra le costellazioni: e mostrò sette stelle indicandone l'insieme come la chioma della Regina.
Il poeta Callimaco poi secondò l'astronomo con quel carme famoso (vedi sotto). Del testo greco, in realtà, sono pervenuti pochi frammenti; ma, come si è detto, resta la traduzione latina di Catullo.
Il primo utilizzo del nome Chioma di Berenice si deve all'astronomo danese Tycho Brahe, che aggiunse ufficialmente la costellazione al cielo nel 1590

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